Il Regio Decreto Legge del 9 gennaio 1927, n° 5 ordinò lo scioglimento di tutte le formazioni od organizzazioni che si promuovevano “l’istruzione, l’avviamento a professione, arte o mestiere, o, in qualunque altro modo, l’educazione fisica, morale o spirituale dei giovani”, organizzazioni risiedenti in “Comuni o frazioni con popolazione inferiore ai 20000 abitanti”. Il reparto svolge però piena attività per tutto il 1927. La relazione che ogni anno, al ritorno dal campo estivo, veniva pubblicata sul Bollettino del Sacro Cuore riporta una nota di ottimismo proiettata verso il proseguimento dell’attività scout e conclude:

«Si attendono in reparto gli attendamenti, i bagagli le cassette che ci faranno rigodere una giornata di campo nella nostra palestra durante la distribuzione, durante il riassetto del materiale. E poi? Se Dio vorrà più numerosi, con altro ottimo programma, a rivederci al campo del venturo anno, o bravi Mendatichini, che ci volete tanto bene».

Il 9 aprile 1928 il R.D.L. n° 696 ordinava lo “scioglimento di tutte le formazioni od organizzazioni non facenti capo all’Opera nazionale Balilla”.

Ad Albenga non si respirò quel clima di tensione che caratterizzò gli scontri verificatesi in altre parti d’Italia, Don Barbera, nascosta la bandiera dell’ASCI sotto l’altare centrale del Sacro Cuore (come narrano gli scouts di allora), continuò a trasfondere nei giovani il rispetto del prossimo e della natura, il senso di responsabilità, disciplina, sacrificio, servizio e dell’onore, tipici dello scoutismo.